Nella Puglia degli ulivi monumentali non poteva non dare il proprio contributo la provincia di Taranto che possiede uno degli esemplari più belli e in assoluto più grandi. Soprannominato “il Barone”, si trova in agro di Manduria custodito da Paolo Basile, agronomo e proprietario della Masseria Fellicchie. Già un paio di anni fa lo misurammo, così per curiosità, non per particolari esigenze o manie di misurazione. Del resto lo diciamo sempre, che siano 5 metri o 10 metri, non cambia il valore, la bellezza e la monumentalità di un albero d’ulivo. Ad ogni modo, per dare l’idea della sua imponenza, le sue misure sono di 10 metri e 70 centimetri di circonferenza misurata a 130 cm dal terreno. Man mano che si va verso il basso l’ulivo si allarga ancora di più. Non è solo uno degli ulivi più grandi a livello di tronco ma è anche un grande produttore di olive grazie alla sua enorme chioma. Si trova all’interno di un oliveto secolare esteso oltre 400 ettari per cui è in compagnia di molti altri ulivi monumentali. Le sue foglie respirano l’aria salsa che viene dalla splendida costa di Torre Colimena e Punta Prosciutto. Il terreno su cui vive? Una spruzzata di terra su roccia calcarea, come una spolverata di formaggio sulla pasta. E’ curioso come gli ulivi più imponenti li incontriamo nei luoghi più impervi dove solo l’ulivo può adattarsi e sopravvivere per millenni. Di fronte ad un esemplare del genere la prima cosa che viene in mente è chiedersi quanti anni potrebbe avere. Non siamo gli unici a sostenere che esemplari così grandi siano quelli più antichi che hanno conservato il tronco originario nel tempo, sin dalla prima volta in cui sono stati innestati in età probabilmente messapica. Vale a dire che è ragionevole ipotizzare che esemplari così grandi siano precedenti alla nascita di Cristo. Un monumento naturale che ancora oggi continua a vivere e a raccontare. Oggi ci racconta di come un progetto nato per divulgare la bellezza e il valore degli ulivi monumentali può in qualche modo esorcizzare la paura di una malattia che lentamente sta colpendo gli ulivi di Puglia. Ma molto prima di noi ha raccontato storie di contadini, di guerre e perfino di imperatori romani. Un albero da venerare che racchiude in se i significati più profondi della cultura del Mediterraneo.
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