e tra i giganti compaiono misteriose grotte
Continua il lavoro di studio, ricerche e perlustrazioni nelle campagne di Ostuni grazie alla quale i “Millenari di Puglia” stanno portando alla luce nuovi esemplari di ulivi che per le dimensioni gigantesche possono essere considerati con ogni probabilità millenari o addirittura plurimillenari.
Si tratta di ulivi dalle dimensioni considerevoli e con un aspetto esteriore incredibilmente affascinante che vivono soprattutto all’interno del bosco di ulivi che caratterizza la marina di Ostuni. Alberi che in qualche modo, fino ad ora, si confondevano tra le altre piante più giovani e piccole e che oggi grazie al prezioso lavoro di ricerca finanziato dalla Regione Puglia con Bollenti Spiriti, possono trovare una maggiore visibilità. Non che le altre piante siano meno importanti e da questo punto di vista ci teniamo a precisare che sia che si tratti di alberi di 300 anni,1000 anni o 3.000 anni, stiamo parlando sempre di monumenti naturali di enorme valore che caratterizzano in maniera preponderante il nostro paesaggio e che per la loro bellezza è motivo di grande attrazione sia per il turismo rurale che per il turismo in genere. Detto questo è indubbio il fascino che hanno i grandi Giganti, unici per maestosità e di cui il territorio di Ostuni è particolarmente ricco insieme ai comuni vicini di Fasano, Monopoli e Carovigno.
Ma oltre agli ulivi millenari, nel corso delle ultime esplorazioni nell’area ostunese, sono state scoperte numerose grotte scavate dall’uomo presumibilmente in età medievale, o secondo alcuni studi dell’università di Bari anche in età romana, di cui alcune di notevole interesse sia per le dimensioni degli ambienti interni che per il contesto all’interno della quale si trovano, a pochi passi da ulivi titanici e scavati nel sottosuolo roccioso in maniera tale da essere visibili solo a pochi passi dalla grotta.
Millenari di Puglia, per la conoscenza del territorio e le oltre cento grotte rilevate nel territorio ostunese, può vantare un bagaglio di scoperte e studi che continua a crescere e che ci auguriamo presto di mettere a disposizione del pubblico anche a chi non può venire insieme a noi a piedi o in bici per scoprire i tanti tesori del nostro territorio. Il nostro augurio è che i proprietari di questi beni, naturali e culturali, diventino sempre più attenti custodi e che l’amministrazione comunale e regionale possa dar loro un aiuto, anche economico, per garantirne una migliore custodia.